sabato, Aprile 13

Bonus infissi e caldaie, ecco come richiederlo subito: la GUIDA

Ecco delle ottime novità in arrivo: è stata prevista la possibilità di scegliere lo sconto in fattura o la cessione del credito come alternative alla detrazione Irpef per la sostituzione delle finestre, degli infissi, delle caldaie e di altri lavori di edilizia libera, purché vengano avviati entro il 16 febbraio del 2023.

Per gli interventi di edilizia libera la data di inizio dei lavori non è indicata in nessun titolo abilitativo, dichiarazione oppure comunicazione, creando quindi un problema di prova della data di avvio dei lavori. Per risolvere tale problematica, un emendamento che è stato approvato dalla Commissione Finanze della Camera ha previsto che la data che dimostra il lavoro avviato entro il 16 febbraio 2023 potrà essere quella del bonifico che dimostra che sono stati versati acconti entro quella data.

Questi documenti costituiranno quindi una valida prova che i lavori sono stati avviati entro il 16 febbraio 2023 e che il contribuente ha dunque diritto a scegliere di fruire del corrispondente bonus anche nelle forme di sconto in fattura e in cessione del credito, sempre in alternativa alla detrazione Irpef.

Un problema risolto

L’emendamento non riguarda però la disciplina dei lavori agevolati dal superbonus che richiedono la Cilas, ma quelli degli altri e diversi bonus, come la sostituzione degli infissi e della caldaia, agevolati con ecobonus del 50%, realizzabili in regime di edilizia libera. L’impossibilità di dimostrare che l’intervento è stato avviato prima del giorno 17 del mese di febbraio del 2023 era un problema normativo che è stato però, fortunatamente risolto, grazie a questo emendamento.

Il Governo ha espresso quindi la disponibilità di valutare una disciplina transitoria a tutela degli interventi di edilizia libera che non sono ancora stati realizzati ma per i quali risultassero comunque degli accordi vincolanti di fornitura stipulati entro il 16 febbraio 2023. Tali ipotesi sono state messe su carta, nero su bianco, nell’emendamento approvato qualche giorno fa dalla Commissione Finanze della Camera.